Perché le ONG europee e la Croce Rossa sono i reali nemici in Israele Di Tuvia Tenenbom



Questa è la mia traduzione di un articolo di Tuvia Tenenbom apparso su Forward.com domenica 8 gennaio 2015 (grazie a Vanni Frediani per le correzioni) . L'articolo originale lo trovare qui.

Perché le ONG europee e la Croce Rossa sono il vero nemico, in Israele
L'autore scopre che la terra promessa ha un problema tedesco
Di Tuvia Tenenbom
Da Forward.com, domenica 8 gennaio 2015
Il mio vero nome, per quelli che mi conoscono con altri nomi, è Tuvia.
Sono nato in una comunità ebraica estremamente anti-sionista, ultra-ortodossa, in Israele, conosciuta come "Hazon-Ishnikes", tra gente che è certa di essere il popolo più vicino a Dio e gli unici suoi rappresentanti sulla terra. Mettiamola facile, sono nato nell'élite dell'élite dell'ebraismo religioso odierno.
Seguendo i passi dei miei avi, una lunga serie di rabbini, nella mia gioventù ho passato ogni momento di veglia studiando le leggi divine. Vero, la vita non era sempre perfetta, specialmente nei mesi estivi quando la temperatura raggiungeva i 40 gradi e dovevo andare in giro con quello che i miei maestri mi insegnavano essere i "vestiti ebraici", un cappotto di lana nero e un cappello pesante, ma oltre a questo, onestamente, la vita era non meglio che perfetta.
Ma poi, in un freddo giorno invernale, ho avuto nelle mie mani tutti i tipi di libri e immagini e ho trovato che mi avevano mentito. I nostri vestiti neri da "ebrei" mi facevano spaventosamente sembrare come i nobili non ebrei polacchi e i borghesi austriaci di due secoli or sono; la glorificazione nella nostra comunità delle vergini era più in linea con le idee nelle società islamiche; e il modo in cui i miei rabbini mi prevenivano da ogni interesse verso la sessualità - "tu non dovrai mai guardare le femmine" mi ricordavano sempre - mi sembrava più di radice cattolica che ebraica.
In linea con la mia natura di rappresentante di Dio, ho consultato il cielo e ho lasciato il movimento ultra ortodosso. Mi sono unito al mondo Modern Orthodox e, nel processo, sono diventato un fervente sionista di destra.
E con il passare di qualche anno mi sono arruolato nell'esercito israeliano. Come soldato, mi sono sentito un vero padrone. Guidavo carri armati nel deserto e quando ero in città portavo un grosso fucile d'assalto. Un giorno, mentre camminavo nelle strade di Gerusalemme credendo di essere il Re David della bibbia, i miei occhi incontrarono quelli di una ragazzina araba vestita di un lungo vestito bianco che stava sul tetto della sua casa. Lei stava là, in piedi e fiera. Mi guardò e poi cantò una piacevole canzone in arabo che catturò il mio cuore e la mia mente. La guardai anche io, una estrema bellezza, con una voce da angelo e mi innamorai di lei di colpo. La sua canzone, conclusi immediatamente, era molto più pericolosa di ogni mio proiettile.
Proprio in quel giorno divenni di sinistra, di estrema sinistra per essere esatti, e mi innamorai di tutti gli arabi.
Essendo giovane e ingenuo, pensavo che il mio nuovo amore corresse giù e si precipitasse nelle mani di Re Davide, cioè io.
Semplicemente non successe. Lei ignorò questo Re.
Non ci volevo credere. Come non poteva innamorarsi di un uomo sexy come me?
Sì, ero sexy!
Vedete, in quegli anni, giovani volontari tedeschi venivano in Israele in massa per aiutare gli ebrei dello stato ebraico, perché si sentivano in colpa per quello che avevano fatto i loro genitori, zii e zie agli ebrei qualche decina di anni prima. Per loro, io ero il più sexy uomo vivente perché i miei genitori sopravvissero a malapena ai nazisti e gran parte della mia famiglia evaporò in cielo attraverso qualche forno crematorio.
Già, tristemente per quella bellezza araba io non ero niente di speciale.
Ci volle tempo ma realizzai il fatto di essere stato rifiutato dalla ragazza araba, in quei giorni loro erano "arabi", non "palestinesi". E passando gli anni, abbandonai il fucile e decisi di diventare di centro e di studiare in una università.
Ma mia madre, che credeva che andare in una università laica fosse la peggior cosa che un ebreo potesse fare, non poté smettere di piangere quando le riferii la mia decisione.
Non augurando a mia madre ciò che le fecero i nazisti, lasciai Israele.
Questo fu 33 anni or sono.
Andai negli USA e passai i successivi 15 anni in diverse università, studiando di tutto, qualsiasi cosa pensassi fosse interessante. Ho fondato il Teatro Ebraico di New York, dove circa 20 mie commedie sono state rappresentate e iniziai a scrivere per varie testate americane e europee, soprattutto per il giornale tedesco Die Zeit.
Alla fine del 2012, il mio libro "Ho dormito nella stanza di Hitler" (“Allein unter Deutschen” in tedesco), un viaggio di sei mesi nella psiche dei tedeschi contemporanei, fu pubblicato. Il libro, che documenta la scioccante profondità dell'antisemitismo tedesco odierno, è diventato un best seller di Spigel. Un anno dopo, il mio editore mi chiese se volessi scrivere un libro su Israele, usando la stessa tecnica formale che ho impiegato per il primo libro: viaggiare per il paese, guardando tutto e tutti, parlando a chiunque. E scrivere su tutto questo, dettaglio dopo dettaglio.
Accettai e volai in Israele.
I giorni e i mesi sono passati e sono ancora in Israele.
L'Israele di questi giorni non è l'Israele che ricordavo. Pensate, per esempio, alle belle volontarie tedesche.
No, no, lasciatemi essere più preciso, loro sono qui, le giovani tedesche, ma adesso, per la maggior parte almeno, sono occupate a fare cose per farti sentire colpevole. In questi giorni sono molto occupate a insegnare agli arabi il metodo migliore per combattere gli ebrei. Lasciatemi tornare indietro. Questi volontari tedeschi si sentono molto colpevoli per quello che i loro nonni fecero agli ebrei e perciò, adesso, aiutano gli arabi a combattere contro gli ebrei.
Questo può non avere molto senso per voi, ma per questi tedeschi la logica non gioca un ruolo primario.
Qui un esempio: ero seduto vicino a una coppia di giovani ragazze tedesche in un evento anti-israeliano che si teneva alla Università Al-Quds in Gerusalemme, nella quale ci veniva detto che lo stato di Israele fu creato da bande di massacratori ebrei che vennero in questa parte del mondo per nessuna ragione ovvia e sgozzarono migliaia di civili addormentati nel mezzo della notte. Le ragazze applaudirono. "Tre anni fa" una di loro mi disse " sono stata volontaria per Israele e mi sono innamorata del popolo ebraico".
"E per questo che hai deciso di venire ancora?" chiesi.
"Sì"
"Tre anni fa ti sei innamorata degli ebrei e per ciò tu adesso aiuti i palestinesi?"
Lei mi guardò incredula, molto arrabbiata: “Che cosa stai tentando di dire?"
Sì, i volontari tedeschi sono cambiati. E anche gli ebrei sono altrettanto cambiati.
Per me, gli ultra ortodossi odierni sembrano più simili a fedeli pagani dell'età del bronzo che a polacchi o austriaci del secolo passato. In questi giorni, per esempio, puoi vedere un rabbino dopo l'altro compiere i più strani "miracoli", come aiutare la gente a "sembrare attrattiva" per mezzo di benedizioni, promettendo inoltre ai loro ingenui "seguaci" delle "comode suite in paradiso", tutto questo con degli oboli straordinari, ovviamente.
Gli ultra-ortodossi non sono gli unici ad essere cambiati. I Modern-Orthodox adesso, con mia sorpresa, sono quasi l'esatta copia degli ultra-ortodossi della mia gioventù. 30 anni fa, i ragazzi e le ragazze Modern-Orthodox amavano ballare insieme il pomeriggio di Shabbat. Adesso, ai ragazzi non è permesso toccare le ragazze, li lasciano ballare tra di loro.
Oggigiorno anche la gente di sinistra ha subito un grosso cambiamento. Qualcuno dirige ONG che sono sovvenzionate con milioni e milioni di dollari da donatori stranieri e passano i loro giorni e le loro notti inseguendo un sogno: distruggere l'identità ebraica di questo paese.
"Alla fine qui ci dovrà essere uno stato unico, con un uomo un voto" mi ha detto un artista di sinistra.
Siccome i palestinesi sono quasi la maggioranza, in questo stato singolo, lo stato ebraico cesserà di esistere, giusto? Chiesi.
"Io lo sogno, questo!" mi ha detto.
Ho incontrato molta gente che come lui che orgogliosamente dichiarava di amare la cultura palestinese.
Parli Arabo? chiedevo loro.
"No" è la risposta che ottenevo.
Hai letto il Corano o qualche altre fonte Islamica?
"Non ancora" era quando tendenzialmente mi dicevano.
È sbalorditivo come gente che dedica la propria esistenza a proteggere l'identità e la cultura palestinese non pensi neppure di studiarla, questa cultura.
Io ho studiato arabo, il Corano, gli Hadith e qualsiasi altra cosa su cui potessi mettere le mani e non vado certo in giro a proclamare il mio amore. L'élite israeliana di sinistra che ho incontrato conosce Kant, Nietzsche, Sartre e Aristotele, ma non conosce il Corano o gli Hadith e neppure la lingua araba.
A fianco degli ebrei ci sono gli arabi qui, ovviamente. Sono cambiati?
Oh, sì che lo sono!
I sorrisi che ero abituato a vedere sulle loro facce 33 anni or sono ora sono completamente spariti. Prima Europa e America fornivano incalcolabili quantità di denaro a varie "iniziative di pace", gli arabi e gli ebrei si mischiavano abbastanza bene. Non era il paradiso, ma nemmeno New York lo è. Ricordo che potevo andare a Ramallah, Nablus, Bethleem, proprio ovunque. Mi piaceva il cibo e la musica araba e ne godevo quanto volevo. Adesso gli ebrei israeliani possono andare a Nablus, Gaza o Ramallah?
"C'era un bus qui", mi ha detto un israeliano della città meridionale di Askelon, "il bus pubblico numero 16. Potevamo andare a Gaza. Eravamo in buoni rapporti, i gazawi e gli israeliani. Lavoravamo insieme, mangiavamo insieme e ci facevamo visita a vicenda. La vita era differente allora. Ora Gaza è un mondo separato. Non possiamo andare da loro e loro non possono venire da noi".
Sono stato nella casa di uno dei più importanti leader palestinesi, il General Maggiore Jibril Rajoub, un uomo che molti israeliani pensano essere il più moderato dell'OLP. "Se Hitler si svegliasse dalla sua tomba e vedesse la brutalità di Israele, potrebbe rimanerne scioccato", mi ha detto.
Uno dei suoi uomini mi ha detto, abbracciandomi forte: "tutti noi, tutti i palestinesi, siamo tedeschi".
Qui mi conoscono come "Tobi il tedesco", un nome che uso quando sono con i palestinesi e loro mi amano, come uomo ariano. Fossi stato Tuvia, un nome che mi identifica come ebreo, ci sarebbero state buone possibilità di non essere più in vita adesso. In nessun posto in Palestina, o "area A" secondo i termini di Oslo, non si può più trovare un ebreo, a meno che non sia stato rapito e probabilmente ucciso.
Jibril mi apprezzava. E, per essere onesto, anche a me piaceva. Mi disse che il mio nome non doveva essere più Tobi.
Questo maestro dello spionaggio palestinese trova che io non sono Tobi?
Per grazia e compassione di Allah, no. "Il tuo nome da adesso è Abu Ali" mi ha detto. Abu Ali, che rappresenta rispetto e coraggio in arabo palestinese, è anche il nome con cui dei palestinesi chiamano Adolf Hitler.
Ebbene sì: che differenza fanno 33 anni.
Come è avvenuto questo cambiamento nelle relazioni arabo-ebraiche? Ci sono voluti mesi di vagabondaggio nelle strade per rivelare la presenza di persone che hanno lavorato duro per portare in essere questo cambiamento.
Chi sono queste persone?
Tristemente, sono gli attivisti delle ONG che vagabondano in questa terra spargendo odio. Non sono gli unici, c'è un altro colpevole: l'Unione europea.
Per essere onesto, non sono i soli colpevoli, qui intorno. Nemmeno l'americana U.S. Agency for Inernational Development, differentemente al credo comune, è fatta di persone rette. Ma lo USAID è un piccolo attore comparato agli europei, così prendiamocela con gli europei, per ora.
Sorpresi? Io lo sono stato. Ma la realtà è il più grande assassino delle convinzioni e la realtà qui è straordinariamente velenosa.
Se qui tu sei un turista, o se perfino vivi qui, molto probabilmente non farai molta attenzione a tutto questo. Ma se tu devi scrivere un libro su questo paese e non puoi chiudere i tuoi occhi e le tue orecchie, la realtà rivela se stessa.
L'ho capita male? Controlliamo.
Per piacere, venite con me in un viaggio allo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto di questo paese. Forse siete stati lì e oggi sto andando lì anch'io. Al contrario, penso, di molti di voi, io sto andando allo Yad Vashem con un viaggio pagato dall'EU tramite un finanziamento della commissione europea.
Mi unisco a un'ONG italiana, la "Casa della Pace" di Milano, che porta giovani italiani nel paese con l'intento di sperimentare Israele in prima persona. Questa ONG utilizza anche una guida israeliana che si chiama Itamar.
"Benvenuti in Israele, Palestina" Itamar dice, parlando ad un microfono e poi ci dice di essere un ex-ebreo.
Mentre camminiamo attraverso il museo, Itamar fa del suo meglio per trasformare la storia della Seconda Guerra Mondiale in una storia contemporanea, facendo confronti tra i Nazisti di ieri e l'Israele di oggi.
"In Israele, oggi, gli africani sono stati messi in dei campi di concentramento" Itamar dice, riferendosi agli immigranti illegali sudanesi ed eritrei che, apparentemente, ci fa credere vengano bruciati nei forni crematori in giro per Israele.
Quando il tour prosegue ci spostiamo nella sezione con più morti ebrei, dove un visitatore normale affronta la più potente fase dello stermino di massa di milioni di ebrei. Ma il nostro ex-ebreo ha altre cose in testa. Lui dice: "Quello che vedete qui (a Yad Vashem) è tutto sulle vittime ebree, questo è dopotutto un museo ebraico. Ma quello che vedete qui, con ebrei e nazisti, sta anche succedendo oggi, in Palestina. Quello che sta avvenendo qui in Israele è un Olocausto."
Sono felice, se si può dire così, che mia madre sia morta e non debba sentire tutto ciò.
Come persona privata, Itamar è autorizzato a queste sue visioni. Ma ciò che è interessante qui è che l'Unione Europea stia pagando un "ex-ebreo", un uomo che loro dovrebbero sapere parlar male degli ebrei, per guidare un gruppo di turisti allo Yad Vashem.
E poi c'è la Croce Rossa o, come è conosciuta ufficialmente, ICRC. Questi sono la persone rette della Terra che guidano meravigliosi camioncini bianchi con piccole croci rosse e che stan sempre lì ad aiutare la gente bisognosa di aiuto.
Bene, non è proprio così.
La gente della Croce Rossa che ho incontrato qui fa cose molto più importanti che assistere i malati o prendersi cura delle persone bisognose. Per esempio: spende risorse reclutando e/o equipaggiando arabi con gli strumenti adatti per immortalare e registrare i cattivi ebrei che vagabondano in questo pezzo di terra. Israele è un occupante, loro insegnano agli arabi e gli arabi che devono combattere gli occupanti ebrei. Quando questa terra è stata occupata? No, no, non dire nel 1967. Questa terra fu occupata nel 1948.
Come lo so?
No, non ho letto nulla della Croce Rossa nei giornali. I media qui, come ho imparato duramente, non sono il posto dove si trovano i fatti. Per scoprire cosa stanno facendo le persone della Croce Rossa mi sono unito a loro in un giro in una città araba, Jenin, e ho visto in prima persona come operano.
La mia giornata con i ragazzi della Croce Rossa è iniziato in modo strano. Mi sono presentato negli uffici della ICRC nel quartiere di Sheikh Jarrah e mi sono imbarcato sul furgone che mi avrebbe portato a Jenin.
Mentre stavamo guidando il rappresentante della Croce Rossa mi ha parlato: "quando loro (Israele) demoliscono una casa, noi arriviamo insieme alla PRC [Pelestinian Red Crescent, Mezzaluna Rossa Palestinese n.d.t] e offriamo i kit per l'igiene e le tende per le persone che hanno appena perso la casa. Tutti gli edifici in Sheikh Jarrah hanno ordini di evacuazione e Israele qui mette ci i coloni".
Questo suona veramente brutto. "Quante case sono state demolite in Sheikh Jarrah fino ad ora?"
Lui ha provato a sommarle tutti nella sua mente e se n'è uscito con la somma esatta: zero.
Questo non ha molto senso, ma questo non sembra interessare. La Croce Rossa non si vergogna nemmeno di condividere i suoi pensieri di odio per scritto, se sei un giornalista tedesco, ovviamente. In una email dalla Croce Rossa, mi è stato detto che la Croce Rossa condivide le sue analisi sulle questioni dei diritti dell'uomo "con gli stati che aderiscono alla Convenzione di Ginevra e che seguono la nostra interpretazione della legge, con l'eccezione di Israele"
Israele, apparentemente, è il solo paese sulla terra che viola la Quarta Convenzione di Ginevra e i regolamenti della legge umanitaria internazionale. Mannaggia, gli ebrei.
In aggiunta alle ONG straniere operanti nell'area, le ONG israeliane sono anche loro molto attive qui, poiché la loro maggiore sorgente di introito viene dall'estero.
Una delle più famose ONG israeliane è B'Tselem, che è bellamente finanziata con mezzi tedeschi.
B'Tselem ha reso pubbliche varie storie sulla violazione di diritti umani da parte del governo e dell'esercito israeliano. Come ha fatto? B'Tselem ha ricercatori sul campo, circa 10 in tutto, tutti palestinesi.
Ho incontrato un ricercatore di B'Tselem che si chiamava Atef e mi ha preso in carico per testimoniare di prima mano le orribili cose che gli ebrei avrebbero fatto. Tristemente, quando siamo arrivati dove i cattivi ebrei avrebbero dovuto essere, non abbiamo visto nessun ebreo. Invece, Atef mi ha presentato alcuni abitanti del luogo.
Abbiamo parlato per un po' e improvvisamente il capo della famiglia mi ha accusato, dicendo che io "pago del denaro agli ebrei!"
"Quando avrei pagato del denaro a qualche ebreo?" Io, Tobi il Tedesco, gli ho chiesto.
"Beh, non tu personalmente ma il tuo popolo, i tedeschi" ha detto.
Ho ricordato ai miei nuovi amici che noi, i tedeschi, non abbiamo scelta che pagare gli ebrei perché li abbiamo ammazzati nella seconda guerra mondiale.
Atef, il ricercatore, ha interrotto: "questa è una bugia, non ci credo" ha detto.
L'olocausto così come noi tutti lo conosciamo è un invenzione degli ebrei.
E gli ebrei di B'Tselem chiamavano quest'uomo un ricercatore di punta.
Queste storie sono solo una goccia nel secchio di quello che ho trovato in questa terra e nel tempo che ho passato, io sapevo come chiamare il mio nuovo libro: "Catch the Jew!" [Acchiappa l'ebreo, N.d.T.], tre parole che raccontano la storia moderna degliebrei, degli arabi e dell'illuminato mondo occidentale
Quando "Catch the Jew!" usci in Israele, le stazioni TV israeliane trasmisero qualche video che io diedi loro, che descrivevano alcune delle storia che c'erano nel libro. Un video era su B'Tselem. Ma B'Tselem si oppose al servizio e accusò che il video era stato isolato dal contesto. Quindi misi una versione più lunga del video su Facebook.
Solo dopo che Haaretz riportò che io avevo citato correttamente il borsista di B'Tselem, l'organizzazione finalmente ammise la verità e licenziò Atef.
Ma Atef fu solo un caso. B'Tselem è una delle tante ONG che operano qui, ognuna dedicata ai "diritti dell'uomo" e alla "pace", ma in realtà dedicate alla distruzione dello stato di Israele e alla delegittimazione dei cittadini ebrei.
Questo suona duro, lo so, ma tristemente questa è la realtà.
Come puoi immaginare, le ONG costano, milioni su milioni e qualcuno deve pagare per loro. La questione è: chi?
Secondo gli agenti dell'Intelligence con cui ho parlato, la maggior parte del denaro europeo anti-Israele viene dalla Germania. I finanziamenti tedeschi delle ONG piene d'odio non è il solo convogliamento tedesco in attività anti-israeliane qui. Guardate per un momento ai vari partiti politici che operano qui attraverso le fondazioni loro affiliate. Per quanto pubblicamente lo neghino, loro consapevolmente finanziano degli anti-semiti.
Siccome io sono sul punto di partire, mi chiedo che cosa sembrerà questo paese, da qui ad altri 33 anni. Non ne sono sicuro, siccome ho smesso di essere il rappresentante di Dio da tanto tempo, ma scommetto che se i tedeschi continueranno su questa loro strada, in 33 anni non ci sarà più un singolo ebreo, qui.

La traduzione in inglese del libro di Tuvia Tenenbom "Catch the Jew!" è uscita a febbraio per i tizi di Gefen Publishing.
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